L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.
C'è soltanto l'uomo superiore, cioè l'uomo che tragicamente combatte, solo di lui si occupa la storia, solo lui ha un senso pieno in termini antropologici.
Lo stile è superiore alla verità, porta in sé la dimostrazione dell'esistenza.
Se si scrivesse sempre soltanto quello che quindici anni dopo sarebbe opportuno aver scritto, è probabile che non si scriverebbe niente del tutto.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
In verità l'arte rispecchia lo spettatore e non la vita.
L'arte resa muta dall'autorità.
L'arte deve proclamare imponenza e bellezza e quindi rappresentare purezza e benessere.
Perché è bella l'arte? Perché è inutile. Perché è brutta la vita? Perché è tutta fini e propositi e intenzioni.
L'arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell'inconscio, cioè oggettivamente; l'Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto.
L'arte e la matematica sono solo due facce della stessa litografia.
Si può vivere soltanto se, con una certa frequenza, non si fa quello che ci si propone. L'arte consiste nel proporsi la cosa giusta da non fare.
È male far fare servilmente agli altri quel che possiamo far da noi con nobile arte.
Anche in un falso d'arte c'è qualcosa di vero!
Vinco perché non mollo mai, ma guai pensare che l'arte sia una gara.