Nulla esiste. Se esiste è inconoscibile. Se è conoscibile è incomunicabile.
L'essere è oscuro se privo di apparenza; l'apparenza è inconsistente se è priva di essere.
Quanti trascurano la filosofia per dedicarsi alle altre discipline, sono simili ai Proci, i quali mentre desideravano Penelope, se la intendevano con le sue ancelle.
La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.
Se l'essere è eterno, è illimitato; se è illimitato, non sta in nessun luogo; e se non sta in nessun luogo, non esiste.
L'effimero è l'appassionata e fragile misura della nostra esistenza.
Ogni cosa esiste grazie al vuoto che la circonda.
A quanto possiamo discernere, l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere.
Non possiamo affrontare il complesso mondo di oggi e l'oscurità del domani senza una riflessione approfondita sull'esistenza, senza tornare a porci le domande della filosofia, della religione e della morale.
Nulla esiste finché non è misurato.
Quanto più in basso l'uomo si trova dal punto di vista intellettuale, tanto meno misteriosa è per lui l'esistenza: anzi, gli sembra ovvio che tutto quello che esiste, esista ed esista così com'è.
Trascorrere l'esistenza senza sforzarci di essere come gli altri si aspettano che noi siamo può, in tutta coscienza, farci comprendere di non essere soltanto esistiti, bensì di aver anche vissuto.
Emozioni, il fiato corto e il cuore che batte a mille sono il vero significato dell'esistenza.
La nostra esistenza è un segreto che sta nel breve attimo in cui l'occhio si apre al mondo e si chiude sull'eternità.