L'uomo è infelice perchè incontentabile.— Giacomo Leopardi
L'uomo è infelice perchè incontentabile.
Il riso dell'uomo sensitivo e oppresso da fiera calamità è segno di disperazione già matura.
Amabile non pare e non è se non quegli che lusinga o giova l'amor proprio altrui.
Una cosa stimabile non può essere apprezzata degnamente se non da quelli che ne conoscono il valore.
Il miglior uso ed effetto della ragione e della riflessione, è distruggere o minorare nell'uomo la ragione e la riflessione, e l'uso e gli effetti loro.
Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli altri esseri al loro modo. Non gl'individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi.
I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui si impara davvero qualcosa.
Niuno stato è così misero, il quale non possa peggiorare; e nessun mortale, per infelicissimo che sia, può consolarsi né vantarsi, dicendo essere in tanta infelicità, che ella non comporti accrescimento.
Gli infelici valutano costantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.
L'infelicità è per il nostro animo il calore che lo mantiene tenero.
Se non ci fosse, a questo mondo, l'infelicità, ci potremmo credere in paradiso.
L'origine del sentimento profondo dell'infelicità, ossia lo sviluppo di quella che si chiama sensibilità, ordinariamente procede dalla mancanza o perdita delle grandi e vive illusioni.
L'infelicità deve essere commisurata non tanto al male in sé, quanto al carattere di chi soffre.
Nessuno è più infelice di un guardone in un campo di nudisti.
L'infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera.
Nessuno è infelice se non per colpa sua.