Una poesia ragionevole è lo stesso che dire una bestia ragionevole.
È vero, come predica Cicerone, che la virtù è il fondamento dell'amicizia, nè può essere amicizia senza virtù; perchè la virtù non è altro che il contrario dell'egoismo, principale ostacolo all'amicizia.
La cosa più durevolmente e veramente piacevole è la varietà delle cose, non per altro se non perché nessuna cosa è durevolmente e veramente piacevole.
Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.
Forse, in qual forma, in quale stato che sia, dentro covile o cuna, è funesto a chi nasce il dì natale.
Non solo noi diveniamo insensibili alla lode, e non mai al biasimo, come dico altrove, ma in qualunque tempo, le lodi di mille persone stimabilissime, non ci consolano, non fanno contrappeso al dolore che ci dà il biasimo, un motteggio, un disprezzo di persona disprezzatissima, di un facchino.
Insegnate ai bambini la poesia: apre la mente, presta grazia alla saggezza e rende ereditarie le eroiche virtù.
La poesia non nasce da le regole, se non per leggerissimo accidente; ma le regole derivano da le poesie: e però tanti son geni e specie di vere regole, quanti son geni e specie di veri poeti.
La poesia non è una liberazione di emozioni, ma una fuga dalle emozioni.
Il poeta non dorme mai ma in compenso muore spesso.
La poesia è inconscia di sé: l'uomo non la domina, né è dominato. Scorga dall'anima o soave ruscello o furioso torrente nel vedersi ritrarre matematicamente soffra e si lagni.
La poesia non ha nulla a che fare con la versificazione. Consiste in ciò che si trova nel mondo, al di qua di quanto ci è permesso di osservare.
Ogni poeta vende i suoi guai migliori.
La poesia è il sentimento che si confessa a sè stesso, nei momenti di solitudine, e che s'incorpora in simboli che sono rappresentazioni il più che possibile esatti del sentimento nella precisa forma che esso assume nello spirito del poeta.
Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.
Il poeta è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri la pesantezza della sua presenza nel mondo.