L'egoismo comune necessita e cagiona l'egoismo di ciascuno.
Una poesia ragionevole è lo stesso che dire una bestia ragionevole.
L'ubriachezza è madre dell'allegria.
Non è veramente furbo chi non teme, o presume e confida con certezza, di non poter essere ingannato, trappolato ec.: perché non conosce dunque e non apprezza a dovere le forze della sua stessa furberia.
A conoscere perfettamente i pregi di un'opera perfetta o vicina alla perfezione, e capace veramente dell'immortalità, non basta essere assuefatto a scrivere, ma bisogna saperlo fare quasi così perfettamente come lo scrittore medesimo che hassi a giudicare.
Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.
Oggi chi conoscendo ed avendo sperimentato il mondo, non è divenuto egoista, se ha niente niente di senso e d'ingegno, non può esser divenuto che misantropo.
L'uomo vorrebbe essere egoista e non può. È questo il carattere più impressionante della sua miseria e l'origine della sua grandezza.
Tutti si scagliano contro l'egoismo come se fosse possibile sopravvivere senza. Da biasimare è solo il suo eccesso.
La morale non è nulla più che la regolarizzazione dell'egoismo.
L'egoismo è una forma di avidità. Come ogni forma di avidità, è insaziabile, per cui non c'è mai una vera soddisfazione.
Perfino nella vita vissuta l'egoismo non è privo di attrattive.
La gente egoista è terribilmente capace di grandi amori.
Il nostro egoismo è un bello strumento per gettarci polvere negli occhi in modo piacevole.
Non c'è vera felicità nell'egoismo.
Benedetti gli egoisti; ti lasciano fare il tuo comodo.