La morale non è nulla più che la regolarizzazione dell'egoismo.
È col governo com'è con la medicina, il suo solo compito è la scelta tra mali. Ogni legge è un male, perché ogni legge è un'infrazione della libertà.
Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia.
Quando sicurezza e uguaglianza sono in conflitto, non bisogna esitare un momento: l'uguaglianza va sacrificata.
Preoccupazione del legislatore deve essere il bene della collettività: "l'utilità generale" deve costituire il criterio orientativo in materia di legislazione. Conoscere il bene che giovi agli interessi della comunità, è scienza; ricercare i mezzi per realizzare questo bene, è arte.
Pensare a se stessi non è egoismo. Egoismo semmai è occuparsi solo di se stessi.
Perfino nella vita vissuta l'egoismo non è privo di attrattive.
Non c'è egoismo così insopportabile quanto quello del cristiano riguardo alla sua anima.
Siamo in un'epoca di egoismi senza individualità, e forse appunto per questo non si è inneggiato mai così forte al collettivismo.
Egoismo. Padre di tutte le virtù.
Può venir meno persino l'amore per sé stessi, non mai l'egoismo, e anche quello a causa di questo.
La gente egoista è terribilmente capace di grandi amori.
La malattia tornerà nel corpo se l'anima è malata; poiché i peccati della mente sono la causa segreta dei peccati del corpo. Allo stesso modo la povertà e le preoccupazioni torneranno sempre nell'uomo, finché la specie umana resterà sottomessa all'egoismo.
All'egoista deve apparire immorale, esclusivamente tutto ciò che è sanzionato dalla moralità. La "morale borghese" è la nemica contro la quale ogni spirito libero deve esercitare tutta la potenza della propria energia.