Vivere in incognito, come Dio.
Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere.
La parola è una chiave, ma il silenzio è un grimaldello.
Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente.
Io: un paesaggio che m'è venuto a noia.
Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.
O Dio è limitato, circoscritto, conforme alle condizioni formali dall'esperienza, oggetto fra oggetti, e non è più Dio. O è l'infinito e allora cade fuori dall'Essere, è non Essere. O Essere e non-Dio, o Dio e non-Essere.
Dio ci cerca infinitamente di più di quanto noi lo cerchiamo.
La nostra concezione di Dio deriva dall'antico dispotismo orientale, ed è una concezione indegna di uomini liberi.
Dio non può rispondere a tutti coloro che lo chiamano. È come il cameriere in un ristorante. Ha troppi tavoli da servire.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.
Dio non è nulla di umano. Dio è una forza, Dio è il caos, Dio è sconosciuto. Dio è terrore e illuminazione allo stesso tempo.
Ognuno per la propria parte deve contribuire alla diffusione del Regno di Dio sulla terra... Soltanto quando si fa un largo posto a Dio in noi Lui ne avrà uno più grande nel mondo.
Crassa pigrizia quella per cui si chiama Dio tutto ciò che non si riesce a spiegare. Dio sarebbe la somma della nostra ignoranza?