Le parole esprimono una posizione radicale rispetto al legame amoroso e al suo fondamento reciproco. L’amore è concepito come qualcosa che non può esistere a senso unico: senza corrispondenza, si spegne alla radice. Il sentimento viene inteso come un patto silenzioso che richiede riconoscimento e accoglienza dall’altra parte; se questo non avviene, non resta che una forma di vicinanza più tenue, come l’amicizia, che però non soddisfa il bisogno profondo di fusione affettiva. L’autore sembra incapace di coltivare un amore soltanto interiore, non vuole nutrire desideri o illusioni rivolti a chi non ricambia. La provocazione finale, che nega simbolicamente femminilità a chi non ama in risposta, suggerisce che l’identità dell’altro, nel suo immaginario, dipende dalla sua disponibilità ad entrare nella relazione. L’amore, dissociato dalla reciprocità, perde ogni legittimità, come se non fosse più amore ma una distorsione, una ferita o un errore, destinato a essere rifiutato per proteggere la propria dignità emotiva.