Psichiatra: un folle la cui idea fissa è di guarire altri folli.
Chi è più libero: il celibe che vive in dittatura, o l'uomo sposato in democrazia?
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Blasfemia: preghiera d'ateo.
Cultura: grande macchinazione ordita per fabbricare dei professori che, a loro volta, fabbricheranno dei professori che fabbricheranno.
Diploma: permesso di dimenticare o perlomeno di non imparare più.
Non un solo psichiatra che non sia notoriamente un erotomane.
Lo psichiatra sta allo psicologo come l'astrologo all'astronomo.
Quando un prete benedice l'acqua, la fa diventare santa, e, in tal modo, portatrice dei più benefici poteri. In modo analogo, quando uno psichiatra maledice un essere umano, esso diventa uno schizofrenico, e, in tal modo, portatore dei più malefici poteri.
Una società tarata ha inventato la psichiatria per difendersi dalle investigazioni di certe lucide menti superiori, le cui facoltà divinatorie la infastidivano.
Lo psichiatra è un tizio che vi fa un sacco di domande costose che vostra moglie vi fa gratis.
Il simbolo che più specificamente caratterizza gli psichiatri come membri di un gruppo particolare di medici è il concetto di schizofrenia; il rituale che più chiaramente li distingue è la diagnosi di questa malattia in persone che non vogliono diventare loro pazienti.
Molti non vollero vedere nel passato, e non vogliono vedere ancora oggi, i fatti nudi e crudi della psichiatria, cioè che gli psichiatri diagnosticano malattie senza che esistano lesioni e curano dei pazienti senza averne il diritto.
La psichiatria istituzionale è dannosa al cosiddetto malato di mente, non perché è soggetta ad abusi, ma piuttosto perché il nuocere a persone classificate come malati di mente è la sua funzione essenziale.
La psichiatria non è più che un consesso di gorilla loro stessi ossessionati e perseguitati, e che hanno, come palliativo agli stati più spaventosi dell'angoscia e del soffocamento umani, soltanto una terminologia ridicola, degno prodotto dei loro cervelli tarati.