Non troveremo mai riposo: il presente è perpetuo.
Non è lo scopo che interessa, sono i mezzi per conseguirlo.
Si può deviare un fiume dal suo corso, non farlo risalire alla sorgente.
Se il pittore non disprezza la pittura, paventi di fare una tela che valga più di lui.
Non bisogna chiedere all'artista più di quanto possa dare, né al critico più di quanto possa vedere.
Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità.
Una preoccupazione per il futuro non solo ci previene dal vedere il presente così com'è ma spesso ci spinge a riadattare il passato.
I matti non hanno né passato né futuro, ignorano la storia, sono soltanto momentanei, attori del loro delirio che ogni secondo detta, ogni secondo muore.
Se presterai attenzione al presente, potrai migliorarlo. E se migliorerai il presente, anche ciò che accadrà dopo sarà migliore. Ogni giorno porta con sé l'Eternità.
I mali del presente hanno poco in comune con i mali del passato salvo il fatto che moriamo a causa loro.
L'uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso.
Il presente è il punto nel quale il tempo tocca l'eternità.
Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c'è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un'origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri.
Sta viaggiando: è entrato in quel misterioso gerundio dell'anima che è l'eterno presente del viaggio.
Il passato è distrutto nel presente e il presente vive soltanto perché reca futuro.