L'eloquenza è un'arte repubblicana, la conversazione un'arte aristocratica.
L'intelligenza è la prontezza nel vedere le cose come sono.
Il fanatismo consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato lo scopo.
Quasi ogni saggio proverbio ne ha uno opposto, non meno saggio, per bilanciarlo.
Demolire una cosa, specialmente se è arroccata in una posizione arrogante è un piacere profondo dell'anima.
I miracoli sono incidenti propizi, le cui cause naturali sono troppo complesse perché si possano facilmente capire.
La vera eloquenza consiste nel dire il necessario e soltanto il necessario.
Non è che meschina eloquenza quella che mostra soltanto che l'oratore sa parlare. Le parole dovrebbero essere impiegate come mezzo, non come fine.
Acquisire un'immunità all'eloquenza è della massima importanza per i cittadini di una democrazia.
L'eloquenza è un dono per chi la possiede e una tortura per chi la subisce.
Eloquenza. Metodo per convincere gli sciocchi.
L'eloquenza povera e scarna rende gli ascoltatori meno attenti: la lentezza e le frequenti interruzioni annoiano; tuttavia, un discorso che si fa attendere rimane più facilmente impresso di uno che scorre via veloce.
La vera eloquenza si ride dell'eloquenza.
L'eloquenza è un ritratto del pensiero; perciò, quelli che dopo aver dipinto aggiungono ancora qualcosa, fanno un quadro invece di un ritratto.
Se l'eloquenza scaturisce senza sforzo, facile o spontanea, ben venga e tratti argomenti di grande rilievo: ma evidenzi la sostanza, non se stessa.
Oggi i modelli di eloquenza non sono i classici, ma le agenzie pubblicitarie.