La vita non è che un groviglio di rancori inestricabili.
La nostalgia è un veleno.
La pittura proviene da un luogo dove le parole non si possono esprimere.
La cultura non è un lusso, è una necessità.
Chi toglie vent'anni alla sua vita, altrettanti ne toglie alla paura sua della morte.
La vita non accade necessariamente in ordine cronologico.
Occorre dare un senso alla vita per il semplice fatto che essa non ha senso.
La vita è l'arte di disegnare senza una gomma.
La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra e miracolosa, da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza.
La vita è troppo povera per non essere anche immortale.
Possiamo trasformare la vita in una specie d'avventura da libro illustrato, se vogliamo. Non c'è nessun limite a quello che si può inventare, se solo usiamo le risorse che adesso vengono rovesciate per alimentare questo mondo detestabile.
L'uomo non posside la vita, la riceve. E nel momento in cui cessa di trasmettere vita, in quel preciso momento la vita in lui si dissecca. La vita si alimenta di vita donata.
Gli interessi della nostra vita sono così molteplici, che non di rado, in una stessa circostanza, le basi di una felicità che ancora non esiste sono piantati accanto all'aggravarsi di un dispiacere di cui stiamo soffrendo.
Guardare la vita in faccia sempre, guardare la vita in faccia e conoscerla per quel che è. Al fine conoscerla, amarla per quel che è, e poi metterla da parte.