La vera nonviolenza è impossibile, se prima non si vince ogni paura.
L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio.
La non violenza assoluta è assenza assoluta dal recar danno ad ogni essere vivente. La non violenza, nella sua forma attiva, è buona disposizione per tutto ciò che vive. Essa è perfetto amore.
Il debole non può mai perdonare. Il perdono è un attributo del forte.
Il crimine è una sorta di malattia e dovrebbe essere trattato come tale.
La libertà e la democrazia diventano scellerate quando hanno le mani imbrattate del sangue degli innocenti.
La violenza esercitata su di noi da altri è spesso meno dolorosa di quella che ci infliggiamo da soli.
Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
Cosi la violenza, come la debilità dello spirito, hanno spesso un effetto medesimo: la sterilità.
Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l'indifferenza dei buoni.
Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Tutti temono la morte. Tutti amano la vita.
I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un'amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.