La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
L'operaio è diventato una merce ed è una fortuna per lui trovare un acquirente. E la domanda, da cui dipende la vita dell'operaio, dipende dal capriccio dei ricchi e dei capitalisti.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
Il denaro, in quanto possiede la proprietà di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l'oggetto in senso eminente. L'universalità della sua proprietà costituisce l'onnipotenza del suo essere, esso è considerato, quindi, come ente onnipotente.
Le idee dominanti di un'epoca sono sempre state soltanto le idee della classe dominante.
L'economista è un rappresentante ideologico del capitalista.
Il dominio naturale ha la Comunità naturale; il violento, violenta.
La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci.
Con la violenza puoi uccidere colui che stai odiando, ma non uccidi l'odio. La violenza aumenta l'odio e nient'altro.
Non c'è più una via di uscita della nostra situazione attuale se non quella di forgiare una strada verso il nostro obiettivo, con la violenza e con la forza, in un mare di sangue e in un orizzonte di fuoco ardente.
Ogni violenza ha, come fine ultimo, far balbettare la vittima, spezzare la sua sintassi.
Solo la violenza può servire dove regna la violenza.
Mi hanno sempre colpito le vittime che non denunciano all'inizio atti violenti pensando che una scenata di gelosia sia amore. Poi diventa troppo tardi.
La violenza è l'uomo che ricrea se stesso.
Occhio per occhio servirà solo a rendere tutto il mondo cieco.
La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che da' vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica.