La nonviolenza è il fine di tutte le religioni.
Dove c'è paura non c'è religione.
Vorrei sopportare tutte le umiliazioni, tutte le torture, l'ostracismo assoluto e anche la morte, per prevenire la violenza.
Occhio per occhio fa sì che si finisca con l'avere l'intero mondo cieco.
La non-violenza è il primo articolo della mia fede. È anche l'ultimo articolo del mio credo.
Le varie religioni sono come le foglie di un albero. Non ce ne sono due uguali, ma non c'è alcun antagonismo tra esse o tra i rami su cui crescono. Proprio nello stesso modo, c'è una sottesa unità nella varietà che vediamo nella creazione di Dio.
La nonviolenza distingue l'uomo dalla bestia.
E' importantissimo parlare in tv della violenza sulle donne, perché le donne che vivono determinate situazioni di violenza devono rendersi conto che, a differenza di quello che possono pensare, quello non è amore.
La violenza genera violenza.
Con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l'odio. La violenza aumenta l'odio e nient'altro.
Non abbiamo finito di estirpare in gran parte del mondo l'eredità del totalitarismo. Noi abbiamo compiuto l'opera di ricostruzione post-bellica, ma non abbiamo affrontato la ricostruzione morale dopo l'esperienza inaudita della violenza e della tortura che è ancora praticata nel mondo.
Finora si è considerato il campo animale come un campo libero dove uno potesse portare stragi; la nonviolenza inizia il piano di un accordo col campo animale, che potrà arrivare molto lontano.
La violenza resta per me un grosso problema. Forse deriva da quel cieco bisogno dell'essere non civilizzato, che non sente abbastanza il rispetto di sé e degli altri. Ma quello che è ancora più pauroso è la violenza collettiva o quella violenza che si ammanta di legge, la dittatura.
La rabbia e la violenza non possono costruire una nazione. Ci stiamo sforzando di procedere in un modo e verso un risultato che garantirà che tutte le nostre persone, bianche e nere, emergano come vincitori.
La violenza da parte delle masse non eliminerà mai il male.
Storia. Ogni volta che la parola appare, fa capolino la violenza.