Anche Iddio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io.
Anche il concubinato è stato corrotto per mezzo del matrimonio.
Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come.
Una donna può stringere legami di amicizia con un uomo, ma per mantenerla è necessario il concorso d'una leggera avversione fisica.
Ovunque estende la sua influenza, la Germania rovina la cultura.
L'inferno è lastricato di buone intenzioni, non di cattive.
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell'inferno era un tentativo di questo tipo.
L'inferno di cui parla la teologia non è peggiore di quello che noi creiamo a noi stessi in questo mondo formando in modo sbagliato il nostro carattere.
Il mondo che abitiamo è l'inferno temperato dal nulla, dove l'uomo, che rifiuta di conoscere sé stesso, preferisce immolarsi.
All'inferno ci va chi ci crede.
Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà.
L'inferno è il paradiso più la morte.
Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
Noi siamo all'inferno, e la sola scelta che abbiamo è tra essere i dannati che vengono tormentati o i diavoli addetti al loro supplizio.
Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.