Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come.
E' un giusto giudizio dei dotti che gli uomini di tutti i tempi abbiano creduto che cosa sia bene e male, degno di lode e di biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi adesso lo sappiamo meglio di qualsiasi altro tempo.
Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i medici e i poeti lo sanno.
L'amore e l'odio non sono ciechi, bensì abbagliati dal fuoco che essi stessi apportano.
Non è forse la vita cento volte troppo breve per annoiarvisi?
Per chi è solo, il rumore è già una consolazione.
Per quanto uno si sforzi di vivere una sola vita, gli altri ce ne vedranno dentro altre mille, e questa è la ragione per cui non si riesce a evitare di farsi male.
Come quando apri una porta o una finestra, il tuo animo sa che c'è sempre una via d'uscita.
Ciò che conta non è la tavolata di baldoria ma la qualità del vino di ogni giorno. Non conta l'anniversario del matrimonio bensì gli altri 364 giorni dell'esistenza condivisa e che lo stesso vale per il volgere di secoli e millenni e per gli anni santi dei 24 che li seguono o li precedono.
Se non fosse per il diavolo non saremmo qui, giusto?
Non essere così triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo.
Di chi mai potrebbe dirsi che non fa progressi lungo il cammino che lo porterà alla morte?
Bisogna ricordarci sempre che vita conduce inevitabilmente alla morte e che essere vivi significa rischiare di morire.
La singola vita di un essere umano è non meno preziosa di tutte le altre vite messe insieme.
La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra e miracolosa, da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza.
La vita si divide in due parti: speranza e rimpianto.