Ogni dramma inventato riflette un dramma che non s'inventa.
La nostra vita vale per gli sforzi che ci è costata.
Nessun amore, nessuna amicizia può attraversare il cammino del nostro destino senza lasciarvi una qualche traccia per sempre.
Unire l'estrema audacia all'estremo pudore è una questione di stile.
Lo scrittore è essenzialmente un uomo che non si rassegna alla solitudine.
Mi sento più vivo in un teatro che in qualunque altro posto, ma quello che faccio in teatro l'ho preso dalla strada.
Il teatro non lo considero gay, non c'è il sesso: noi sulla scena siamo creature di cartone.
In teatro abbiamo le parole. E le parole hanno uno spazio, rimangono nell'aria. Si possono ascoltare, sentire, possiamo sperimentare il loro peso. Nel cinema, però, le parole sono relegate ad un secondo livello che le assorbe.
Quando in un teatro il loggione è vuoto è segno che la città non ha cervello.
Il teatro d'avanguardia è il teatro di domani. Il guaio è che te lo fanno vedere oggi.
Quanto è magico entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci. Non so perché. C'è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi. Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo.
Non comprare mai il libretto di un'opera teatrale. Nel momento in cui vuoi leggerlo, solitamente spengono le luci.
A me piace il cinema, mi affascina, mi attira proprio per il suo procedere frammentato, in sequenza. A teatro, in fondo, quando hai studiato bene il testo e hai armonizzato i tempi con gli altri attori della compagnia, la cosa in un certo senso fila via liscia, "va da sé".
Shakespeare non aveva dovuto svolgere a scuola dei temi in favore della virtù e contro il vizio. Dobbiamo a questa circostanza il tono sano e non affettato del suo teatro.
Il teatro può diventare spaventosamente ripetitivo.