Soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinga credere di averli abbandonati noi.
In tutte le esistenze si nota una data alla quale il destino si biforca: o verso la catastrofe o verso il successo.
Noi non possiamo amare nulla se non in rapporto a noi, e non facciamo che seguire il nostro gusto e piacere quando preferiamo i nostri amici a noi stessi. Eppure è solo in virtù di questa preferenza che ci può essere vera e perfetta amicizia.
Bisogna regolarsi con la fortuna come con la salute: goderne quando è buona, pazientare quando è cattiva, e non ricorrere a estremi rimedi che in caso di estremo bisogno.
La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di chi è invidiato.
È bene che non esista nessuno senza difetti: perché non avrebbe un solo amico al mondo.
Perché nessuno ammette i propri difetti? Perché vi è ancora immerso: i sogni li racconta chi è sveglio e così i propri vizi li ammette solo chi è guarito.
L'uomo può portare nei suoi affetti, nei suoi doveri, nelle sue azioni, molte forze che la natura non ha dato alla donna. Il difetto essenziale della donna è l'incompletazione, dell'uomo l'esuberanza.
I nostri difetti sono gli occhi attraverso i quali vediamo l'ideale.
Chi conosce i difetti altrui è uomo di buon discernimento: di molto migliore chi conosce i propri.
Non si deve dare molto credito agli uomini quando parlano dei loro difetti. Taluni si credono perfetti perchè non chiedono molto a se stessi.
Nessuno di noi riesce a sopportare che gli altri abbiano gli stessi nostri difetti.
I difetti dei grandi autori non sono in genere che la loro grandezza portata all'eccesso.
Impara a non perdere tempo dietro le mancanze degli altri e non meravigliarti delle tue.
Fino all'anno scorso avevo un solo difetto: ero presuntuoso.