L'uomo è l'unico essere vivente insoddisfatto della sua natura.
È possibile amare due persone? Certamente. Amarne una ed innamorarsi di un'altra? Certamente. Essere innamorato di due? No.
È il sovraccarico depressivo che precede tutti movimenti e l'innamoramento.
L'invidia è una pandemia.
L'innamoramento può incominciare con uno sguardo, con un colpo di fulmine, ma è sempre un processo con domande, dubbi, momenti di esaltazione e di incertezza.
Noi tutti siamo esseri mimetici: sono gli altri che ci insegnano cosa desiderare.
L'uomo è pieno di contraddizioni: a casa sua esige di essere servito come in un albergo e, quand'è in albergo, si secca se tutto non è come a casa sua.
Tal e quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini.
Ben scrisse un sofista greco, che l'uomo è la misura delle cose: ma si dimenticò che le cose sono misura dell'uomo.
Qualcuno ha definito la malattia dell'uomo d'oggi come una progressiva perdita del centro. Un tempo l'uomo fu creduto misura di tutte le cose, più tardi si continuò a crederlo misura di tutte le cose, oggi non lo si crede più misura di nulla.
L'uomo: un microbo pieno di problemi.
L'uomo non va da nessuna parte. Tutto viene all'uomo, come il domani.
L'uomo è un microcosmo di pazzia.
All'uomo, un uomo è ancora più caro di un angelo.
L'uomo è un miracolo privo d'interesse.
L'uomo è per natura un animale politico.