Ci siano o no gli dèi, di essi siamo servi.
Chi volesse fare un catalogo di mostri, non dovrebbe far altro che fotografare con le parole quelle cose che la notte reca alle anime sonnolente che non riescono a dormire. Tali cose possiedono tutta l'incoerenza del sogno senza la scusa inconsapevole di stare a dormire.
Fortunatamente per l'umanità, ogni uomo è solo ciò che è, e solo al genio viene concesso di essere anche qualcun altro.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
Chissà se il romanzo non sarà una realtà più perfetta e una vita che Dio crea attraverso noi, e se noi chissà, esistiamo soltanto per creare?
Un uomo, se possiede la vera sapienza, sa godere dell'intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l'uso dei sensi e con l'anima che non sappia essere triste.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
Gli dei muoiono, ma dalle loro ceneri altri dei nascono.
Se tu percorrerai la terra, potrai trovare città senza mura, senza lettere, senza re, senza case, senza ricchezze, senza monete, senza teatri e palestre; ma nessuno vide mai né mai vedrà una città senza templi e senza dèi.
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
Gli dèi sono tali in quanto, volutamente e intenzionalmente, non fanno nulla.
Gli dèi sono l'incarnazione di quello che non potremo mai essere.
Non si debbono rifiutare i nobili doni degli dèi quali essi soli distribuiscono, e quali nessuno può acquistare con la sua volontà.
Non sono da temere gli dèi; non è cosa di cui si debba stare in sospetto la morte; il bene è facile a procurarsi; facile a tollerarsi il male.
Che si siano sempre pregati gli dèi è umano, ma ciò non depone, a dire il vero, in favore della nostra eleganza. Meno che mai della loro.