Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Oggigiorno ogni uomo, la cui statura morale e il cui valore intellettuale non siano di un pigmeo o di una persona rozza, ama, quando ama, di un amore romantico.
La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta.
Tutto vale la pena se l'anima non è angusta.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l'unica moralità del romanzo.
Romanzo. La grande forma della prosa in cui l'autore, attraverso degli io sperimentali (i personaggi), esamina fino in fondo alcuni grandi temi dell'esistenza.
Chissà se il romanzo non sarà una realtà più perfetta e una vita che Dio crea attraverso noi, e se noi chissà, esistiamo soltanto per creare?
È preferibile vivere un romanzo che leggerlo.
Quando scrivo un romanzo, lo sento riuscito se sono riuscito ad andare al di là di me stesso e, quindi, se sono entrato nella carne viva dell'umano.
L'unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
Romanzo. Racconto gonfiato. Un genere di composizione che ha con la letteratura lo stesso rapporto delle vedute panoramiche nei confronti dell'arte.
Romanzi d'amore, pasticche di sospiri.
I romanzi sentimentali corrispondono a quelle che sono, in medicina, storie cliniche.
Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte, è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo.