Ciò che vediamo delle cose sono le cose.
La sincerità è un'intolleranza.
La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale.
Nessuno amerebbe se stesso se si conoscesse, e così, se non ci fosse la vanità, che è il sangue della vita spirituale, moriremmo di anemia nell'anima.
Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso seriamente per quello che non sono, ignorato umanamente con decenza e naturalezza.
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Le cose, secondo che in questo o quel modo ne usiamo, o sono uncini che ci afferrano e ci trascinano lontani da Dio, o sono scalini che c'innalzano e ci portano verso Dio.
Ci sono occasioni e cause e perché e percome in tutte le cose.
Tutte le cose che sono veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili.
Le piccole cose turbano le piccole anime.
Non vediamo le cose come sono, ma vediamo le cose come siamo.
Le cose fuori del loro stato naturale né vi si adagiano né vi durano.
È incredibile quanto poco durano le cose. Hanno un arco così stretto, e più le conosci più si restringe, più vedi la fine già dall'inizio. Eppure stiamo al gioco ogni volta. Ogni volta ci sforziamo di crederci.
Alcune cose diventano tanto nostre che le dimentichiamo.
Le sole cose che valgano la pena di essere dette sono quelle che dimentichiamo, le sole cose che valgono la pena di essere fatte sono quelle che sorprendono il mondo.