Chi ha i soldi, spende; chi non li ha, sta a guardare.
Il denaro è quello spirito universale, che per lo tutto infondendosi, lo anima e lo muove, ed è virtualmente ogni cosa, lo stromento degli strumenti, che ha la forza d'incantare lo spirito de' più savi e l'impeto de' più feroci.
Il confronto tra la "friabilità" del denaro e la solidità della "Parola di Dio", in questo contesto di conclamata emergenza del "sistema finanziario" occidentale (e quindi mondiale), appare con la folgorazione di un'evidenza semplicemente plateale.
Niente arriva a sproposito, se arriva insieme al denaro.
Le persone altruiste danno via il denaro perché sono troppo stupide o troppo pigre per spenderlo bene per se stesse.
C'è un solo problema con i soldi puliti: sono molto difficili da fare. I margini sono bassi, c'è troppa concorrenza.
Se vuoi renderti conto del valore del denaro, prova a chiedere un prestito.
La mia teoria sulla creatività è che più denaro si ha, più si è creativi.
La reputazione e il credito dipendono soltanto dai quattrini che uno ha in cassaforte.
Il molto crebbe di più pochi.
Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta.