Io credo più nelle cose che nelle parole.
Forse il peso specifico di un critico è null'altro che il suo desiderio di verità.
La vera istruzione deve in definitiva essere riservata agli uomini che insistono a voler sapere: il resto non è che pastorizia.
Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.
Gli uomini che vivono sotto il dominio di uno slogan vivono in un inferno creato da loro stessi.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.
Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.
Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia.
Essa parola scritta non risponde più al bisogno dell'informazione totale. È stata inghiottita dall'immagine.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.
Dopo circa quaranta secoli di civiltà orale la Parola è una moneta inflazionata.
Quando uno dice di non voler parlare di qualcosa, di solito vuol dire che non può pensare ad altro.
Parlare lungo la via di quanto si è udito per strada, significa gettare la virtù.
Parliamoci, finché siamo in vita. Dopo non è detto che sia possibile.
L'unico modo di parlare, di raccontare qualcosa della propria esperienza, è di parlare di altri.
La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina.