I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.
Amare significa amare l'altro, rispettarlo, volere il suo bene e volere, anche quando ciò può essere doloroso, che sia se stesso.
Credere che uno scenario di grattacieli non si adatti a differenza delle temde di un pastore al cristianesimo significa non credere nel cristianesimo.
Il sentimentalismo è la negazione del sentimento.
Ma le cose saltano fuori, e gli ombrelli della nostra vita, lasciati qua e là, una volta o l'altra finiamo per ritrovarceli di nuovo in mano.
Tutte le ideologie servono a velare e a sopportare l'intollerabile tragicità della vita nuda, con la quale non è il caso di civettare e che è bene far finta di ignorare.
Le belle parole sono migliori dei brutti colpi.
La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina.
Non usate alcuna parola superflua, alcun aggettivo che non riveli qualcosa.
Se le persone che parlano male di me, sapessero quello che dico io di loro, parlerebbero peggio.
Soltanto chi parla di quello che ha sperimentato è fiducioso.
Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
La parola spesso è più importante di chi la pronuncia.
È difficilissimo parlare molto senza dire qualcosa di troppo.
Credo fermamente che la parola sia non soltanto il mezzo di espressione, ma una parte del pensiero stesso. La parola è il più puro mezzo dell'arte.
Colui che potendo dire una cosa in dieci parole ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.