Le arti, quando sono sane, sono succinte.
Accademismo non è l'eccesso della conoscenza, è il possesso di idee fisse su come utilizzare i propri dati.
La tradizione è una bellezza da conservare, non un mazzo di catene per legarci.
Un uomo che legge dovrebbe essere un uomo intensamente vivo. Il libro dovrebbe essere una palla di luce nelle sue mani.
Più di una volta ho dovuto scartare il lavoro di un intero anno: ecco che cosa è l'arte e perché è così dannatamente rara.
Oggi il nome "democrazia" è rimasto alle usurocrazie, o alle daneistocrazie, se preferite una parola accademicamente corretta, ma forse meno comprensibile, che significa: dominio dei prestatori di denaro.
Gli artefici trattano delle cose dell'arte loro.
L'arte è la nostra vigorosa protesta, il nostro coraggioso tentativo di insegnare alla natura il proprio ruolo.
Ogni bambino è un'artista. Il problema è poi come rimanere un'artista quando si cresce.
Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte.
Se c'è una funzione essenziale della creazione artistica, è quella di non indorare mai la pillola, di non agghindare la favola di strepito e furore raccontata da un idiota, come Shakespeare definisce la vita.
L'arte è ad un tempo rappresentativa e simbolica.
L'arte e la matematica sono solo due facce della stessa litografia.
Un'opera d'arte è bella in quanto è ciò che l'arte non è ancora stata, volerla misurare alla stregua del passato vuol dire misurarla ad una norma che tanto più è negativa quanto è più perfetta.
Sono opere d'arte in cui ammiriamo principalmente l'idea, e altre in cui ammiriamo principalmente l'esecuzione. Perfette ci paiono quelle in cui l'una e l'altra possiamo ammirare del pari.
Un'opera d'arte si spegne, impallidisce nelle stanze dove ha un prezzo, ma non un valore.