Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.— Eugenio Montale
Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.
Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Occorrono troppe vite per farne una.
Né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
Tutto fa pensare che l'uomo d'oggi sia più che mai estraneo vivente tra estranei, e che l'apparente comunicazione della vita odierna, una comunicazione che non ha precedenti, avvenga non tra uomini veri ma tra i loro duplicati.
Il mondo è un effetto necessario della natura divina, e non è stato fatto per caso.
Probabilmente il mondo è stato fatto rotondo perché destinato ad andare a rotoli.
L'eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità... Il fatto che sia comprensibile è un miracolo.
Una persona non può considerare il mondo una sorta di bordello metafisico per le emozioni.
Ho incontrato un bambino cieco. Mi ha chiesto com'era il sole e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mare e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mondo e, piangendo, gliel'ho inventato.
Storia strana, la storia del nostro mondo: non tutta del mondo, non tutta nostra, non tutta storia; non tutta così strana.
Il mondo stesso è il giudizio universale.
Nel mondo non c'è abbastanza amore è bontà per poterne far dono anche a esseri immaginari.
Maniere, sguardi, vestiti troppo nuovi e con colori troppo vivi destano sospetto in un mondo troppo vecchio al quale l'autenticità non è mai data dalla novità.
I due maggiori tiranni del mondo: il caso e il tempo.