Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.
Il rispetto delle alleanze non significa che l'Italia debba tenere il capo chino.
Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.
La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.
Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Ormai solo un dio ci può salvare.
Forse non saremo veramente salvi finché non impareremo a sentire, con una concretezza quasi fisica, che ogni nazione è destinata ad avere la sua ora e che non ci sono, in senso assoluto, civiltà maggiori o minori, bensì un succedersi di stagioni e fioriture.
La salvezza dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi.
È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto in cui saresti salvo, sei sempre lì che guardi da lontano.
A volte perdere quello che si voleva salvare può essere la vera salvezza.
L'uomo deve salvare se stesso con i propri sforzi, nessuno può fare per lui quel ch'egli deve fare per se stesso.
La maggior salvezza che sia, è conoscere se stesso.
Impermanenti, soggette a cambiamento sono le cose composte. Esercitatevi con sollecitudine per la vostra salvezza.