L'Italia è un paese dove sono accampati gli italiani.
La pornografia è noiosa, perché fa del pettegolezzo su un mistero.
Chi mi ama mi preceda.
Parlare d'amore è solo fare dei pettegolezzi intorno a un mistero.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
La satira ci rende fieri, come se ci riconoscesse uno stato civile artistico, un diploma che ci sollevi dalla mediocrità e dal grigiore delle parti secondarie.
L'Italia non è democratica né aristocratica. È anarchica.
In Italia c'è l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei quasi sempre quello, se sei ricco oppure no.
L'Italia è un paese: sta all'America, alla Russia, alla Cina, come Enna sta a Roma.
Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
In Italia non esistono statisti poiché non vi è mai stata alcuna cultura dello Stato, della democrazia vera, del bene pubblico.
L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.
Qui si fa l'Italia o si muore.
In Italia si dice Dio e si pensa subito al papa e alla curia romana, è una sorta di reazione meccanica che dobbiamo alla nostra lunga storia all'ombra del Cupolone, e non sono pochi coloro che dicono di essere senza Dio solo perché in realtà vogliono liberarsi dal papa e dalla curia.
L'Italia conta oltre cinquanta milioni di attori. I peggiori stanno sul palcoscenico.
Gli usi e i costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l'uso e il costume proprio, qual che egli si sia.