Qui lo dico e qui lo nego. C'è tutta l'Italia.— Giuseppe Pontiggia
Qui lo dico e qui lo nego. C'è tutta l'Italia.
Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.
Definire che cosa sia l'aforisma è una definizione al quadrato, un aforisma impossibile.
Soldati. Operatori di pace.
Le parole volano gli scritti anche.
C'è più da imparare dalle oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo.
Qui non c'è nulla: né destra né sinistra. Qui si vive alla giornata, fra l'acqua santa e l'acqua minerale.
La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo vale per l'Italia e anche per l'Europa.
L'idea della unificazione d'Italia e della sua costituzione a regno fu principalmente sparsa dai militari napoleonici, che, sciolto il grande esercito, tornarono ai loro focolari.
Non è vero che in Italia non esiste giustizia. È invece vero che non bisogna mai chiederla al giudice, bensì al deputato, al ministro, al giornalista, all'avvocato influente. La cosa si può trovare: l'indirizzo è sbagliato.
Voglio farti ubriacare e tirarti fuori il fegato e metterti un buon fegato italiano e farti ritornare un uomo.
In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio.
L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.
In Italia il successo non è proporzionale alla qualità. Un tronista risulta più popolare di un attore che fa il suo mestiere da trent'anni. Questa è conosciuta come fenomenologia, di cui il nostro Paese è ghiotto.
Il tempo è la cosa che più abbonda in Italia, visto lo spreco che se ne fa.
L'Italia è una speranza storica che si va facendo realtà.