La civiltà del benessere porta con sé proprio l'infelicità.
Basta alzarsi una mattina alle sette e uscire per capire che abbiamo sbagliato tutto.
Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone.
I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
Si arriva a una certa età nella vita e ci si accorge che i momenti migliori li abbiamo avuti per sbaglio. Non erano diretti a noi.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
Preoccupati solo di fare fortuna, gli uomini non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti.
Le vere leggi di Dio sono le leggi del nostro benessere.
Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.
Invidia e vanità sono le radici del benessere sociale.
Il benessere è il passaggio dalla povertà alla scontentezza.