Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.
Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
L'amore delle femmine è un malaugurio, le femmine non sanno amare.
Non possiamo restare giovani se camminiamo con la nostra speranza ed essere vecchi se ci fermiamo con il nostro sconforto.
Di tutte le virtù la speranza è quella più importante per la vita. Perchè senza di essa chi oserebbe iniziare una qualsiasi attività, intraprendere una qualsiasi impresa? Chi avrebbe il coraggio di affrontare il futuro, oscuro, incerto, imprevedibile?
Nulla dovrebbe essere oltre la speranza. La vita è una speranza.
Se la giovinezza è la stagione della speranza, lo è spesso solo nel senso che i più anziani sono pieni di speranza per noi.
La speranza è il peggiore tra i mali, poiché prolunga i tormenti degli uomini.
La speranza è soltanto una parola.
Se avremo aiutato una sola persona a sperare, non saremo vissuti invano.
L'animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell'atto stesso dell'ultima disperazione.
La speranza è la disposizione infernale per eccellenza, contrariamente a ciò che si è potuto credere fino ad oggi.
Le cose che per accidente sono causa di speranza o di paura si chiamano buoni o cattivi presagi.