Sono qui oggi perché io sono gay.
È fantastica, con gli anfibi militari, i jeans neri, i capelli grigi spettinati, sempre animale da palcoscenico, anche nella vita. Se questo non è sexy, non so cosa lo sia.
Mentre se i gay non lottassero per i propri diritti ma per quelli degli eterosessuali e viceversa, be', in questo caso avremmo una vera e propria Rivelazione.
L'omosessualità logora chi non ce l'ha.
Ho rispetto per gli omosessuali e i negri, purché i due fenomeni non si presentino contemporaneamente.
Il gay, dunque, o la gay che si mette in mostra è quasi sempre un personaggio collocato alla punta estrema del gruppo, ed è sulla base di questa presenza vistosa che il pubblico, divertito o irritato, giudica la stragrande maggioranza che resta nell'ombra.
I gay sono le più dolci, più gentili, calorose, riflessive e artistiche persone del mondo. E fin dall'inizio dei tempi hanno ricevuto solo calci.
Lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani sono nostri colleghi, insegnanti soldati, amici, i nostri cari e sono cittadini a tutti gli effetti, uguali a noi e meritano i diritti di cittadinanza. Questo include il matrimonio.
Non vedo perché vergognarsi delle storie d'amore omosessuali, o perché farne una questione.
Tuttora non so spiegarmi perché considerassi l'omosessualità una specie di "malattia". Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice.
Ho provato tutto, tranne la droga, il fumo e l'omosessualità.
Nella società di oggi, un uomo forte è considerato un uomo di carattere. Una donna forte è considerata antipatica o omosessuale o tutte e due le cose insieme.