Tutto il sapere ha qualcosa di puritano; dà alle parole una morale.
L'uomo che ha per totem la zanzara vuole che la sua gente divenga numerosa come le zanzare.
Non c'è fede tanto disgustosa da prevenirne una più disgustosa.
Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo.
Gli inglesi non hanno messo per scritto le loro leggi, se le portano addosso.
Ogni lingua ha un suo silenzio.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
La Chiesa non dice che la morale appartenga puramente (nel senso d'esclusivamente) a lei; ma che appartiene a lei totalmente.
Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla.
La morale è la fantasia.
L'immoralità dell'uomo trionfa sull'amoralità della donna.
La morale è ciò che resta della paura quando la si è dimenticata.
Ogni disordine morale è un atto di guerra.
Se la morale non urtasse, non verrebbe lesa.
La moralità, ciò che la società chiama «morale» di per sé non esiste.
Nella morale come nell'arte, nulla è dire, tutto è fare.