Disperazione, l'unica forma disinteressata di esistenza.
L'uomo che ha per totem la zanzara vuole che la sua gente divenga numerosa come le zanzare.
La struttura primordiale del potere, il suo cuore e il suo nucleo, si è spinta all'assurdo e giace in frantumi. Il potere è più grande ma anche più fuggevole che mai. Tutti sopravviveranno o nessuno.
La vita è lotta, lotta senza quartiere, ed è un bene che sia così. L'umanità, altrimenti, non potrebbe progredire. Una razza di deboli si sarebbe estinta da un pezzo, senza lasciare traccia.
Una noia mortale emana da quelli che hanno ragione e lo sanno.
La qualità catastrofica di Dio era la sua grandezza.
Non c'è cosa come l'assenza di fiducia; è sempre l'una delle due condizioni - ottimismo, o cinismo e disperazione.
Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita umana è così: molta disperazione, ma con qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso.
Nessuno ha il diritto di fermarsi e provare disperazione. C'è troppo da fare.
Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
Pochi sono i mali senza rimedio: fa più vittime la disperazione che la speranza.
Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell'amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un po' possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre.
È quando non si ha più speranza che non si deve disperare di nulla.
Non può piovere per sempre...
Gradi della disperazione: non ricordarsi di nulla, ricordare qualcosa, ricordare tutto.
La schizofrenia non può essere capita senza capire la disperazione.