Tutto quello che un uomo ha in prigione è la reputazione con i compagni.
La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali. Le probabilità che uno esca peggiore di quando c'è entrato sono altissime.
La persona più facile da ingannare siamo noi stessi.
Il mestiere degli avvocati è di vendere speranza. Niente più che aria fritta.
Due sono i mondi in cui gli uomini si ritrovano messi a nudo, tutte le facciate spariscono, in modo che è possibile vedere il loro nocciolo duro. Il primo è il campo di battaglia; l'altro è la prigione.
Ciascuno ha tanta reputazione quanti sono i quattrini nella sua cassaforte.
Lo sai anche tu com'è. Nel nostro campo la miglior reputazione è non avere una reputazione.
Non ci si può costruire una reputazione su ciò che si intende fare.
La reputazione non ha che una cosa buona, permettere d'aver fiducia in sé stessi e dire apertamente tutto il proprio pensiero.
Negli anni '60 i gruppi radicali si sono fatti la reputazione di essere faziosi: le organizzazioni si dividevano per disaccordi sui dettagli della strategia da utilizzare e poi si odiavano reciprocamente. O per lo meno questa è l'immagine che si ha di essi, vera o falsa che sia.
E' la reputazione una veste effimera e convenzionale, guadagnata spesso senza merito e perduta senza colpa.
La paura di perdere la reputazione era un deterrente potente rispetto alla tentazione di violare le regole, quando sulla reputazione veniva costruita una vita, oltre che la carriera.
Quante persone vivono con una reputazione che avrebbero voluto avere!
Fate il bene per se medesimo, senz'alcun motivo d'interesse personale; vi sarà resa la giustizia che meritate, godrete senza contrasto della reputazione di virtù e di sapienza, che si forma da se medesima in favore di quelli che così si governano senza parere di ambirla.