Una vigile e provvida paura è la madre della sicurezza.
Uno stato privo dei mezzi per operare qualche cambiamento è privo dei mezzi per conservarsi.
L'uso della sola forza non ha che un effetto temporaneo. Può soggiogare per un po', ma non toglie la necessità di soggiogare di nuovo: e non si può governare una nazione che deve essere sempre riconquistata.
Se qualcuno mi chiede cos'è un libero governo, io rispondo che esso è, ad ogni fine pratico, ciò che il popolo pensa che sia.
Innovare non vuol dire riformare.
La superstizione è la religione degli spiriti deboli.
La paura nasce dovunque Dio muore nella coscienza degli essere umani. Ognuno sa, sebbene oscuramente e con timore, che dovunque Dio muore nella coscienza della persona umana, lì segue inevitabilmente la morte dell'uomo, ch'è immagine di Dio.
Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto.
La morale è ciò che resta della paura quando la si è dimenticata.
Più potente della paura per l'inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni.
Io ho paura di tutto, la subisco, sono il meno indicato a parlarne. Però so che non esiste una paura senza aggettivi, si ha paura sempre di qualcosa.
La paura insita nella pronuncia di un nome fa crescere la paura di ciò che esso rappresenta.
Non bisogna mai avere paura dell'altro perché tu rispetto all'altro sei l'altro.
La paura può servire, ma mai la codardia.
Nell'uomo primitivo è in primo luogo la paura che suscita l'idea religiosa.
Ho capito che la paura rende soli. E io finora, grazie a te non lo sono mai stata.