Nell'uomo primitivo è in primo luogo la paura che suscita l'idea religiosa.
I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.
La mente intuitiva è un regalo sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il regalo.
Le cose sono unite da legami invisibili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella.
L'uomo incontra Dio dietro ogni porta che la scienza riesce ad aprire.
Le cose più preziose della vita non sono quelle che si comprano col denaro.
Il pauroso non sa che cosa significa esser solo: dietro la sua poltrona c'è sempre un nemico.
La paura e l'orrore della carne si traducono in centinaia di piccoli divieti che vengono accettati come naturali.
Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto.
Il coraggio è il superamento della paura.
Se hai paura dei lupi stai lontano dai boschi.
Che differenza c'è se ci cade addosso il casotto delle sentinelle o un monte? Nessuna. Eppure c'è chi teme di più quest'ultima evenienza, sebbene entrambe siano ugualmente mortali: abbiamo più paura delle cause che degli effetti.
La paura aggiunse ali ai piedi.
La paura ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano.
La paura è un meccanismo di difesa che ci permette di avere coscienza di un pericolo e quindi di mettere in atto risposte per evitarne le conseguenze.
Dove c'è paura non c'è religione.