È dovere dell'aforista non appartenere alle bande d'affori o d'affari.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
L'opportunista segue con tenacia la direzione del vento: anche quando fiuta odore di merda.
Consolarsi con la persona sbagliata, asciugarsi con un asciugamano che non asciuga.
Anche il fumo delle chiacchere rovina gli affreschi.
Tutti vanno oltre o raccontano di andarci. Adesso il problema è oltrepassare in fretta l'ondata di oltrismo.
Lo scrittore di aforismi esprime in primo luogo la morale della verità, aggrappata alle cose e alle persone. Egli non è uno scrittore di fantasia, ma di realtà. Il suo obiettivo è descrivere le cose, non inventarle. Questo lo rende subito ostico, scomodo.
Gli scrittori di aforismi si sforzano quasi sempre di stupire con continui guizzi di fantasia e motti di spirito. Vogliono far sorridere il lettore, come i commediografi di scarse qualità inseriscono nei dialoghi qualche battuta comica per suscitare l'applauso e rompere finalmente la noia.
L'aforisma obbliga lo scrittore a non rimanere legato all'immediatezza e ai fatti del presente per elevare le proprie riflessioni a una duratura profondità, con in più una robusta forma espressiva. Solo ciò che resiste nel tempo assume una validità di pensiero.
Gli scrittori di aforismi sono come i paesi sottosviluppati: vendono le loro materie per poco.
Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l'impressione che si conoscano tutti bene fra loro.
L'aforista è un solitario e un malpensante per definizione, un censore implacabile dei vizi del mondo.
Gli scrittori di aforismi, che sono in primo luogo scrittori di meditazione, offrono l'opportunità di scandagliare gli umori oscillanti del nostro tempo.
Lo scrittore di aforismi si sente quasi sempre straniero e in esilio, comunque, separato dal resto. Il suo è per lo più un giudizio di differenza e di distacco, con cui egli sottolinea la sua personale integrità rispetto all'ipocrisia e alla corruzione del mondo.
Lo scrittore di aforismi ricerca; contrariamente a quanto si crede, è raro che egli esprima certezze assolute; piuttosto egli racconta i risultati di un'esperienza, che come tale è limitata, anche se provata.