Internet è l'esemplificazione più riuscita dell'eterno presente.
Internet è una pippa planetaria, un collettore delle frustrazioni di milioni di persone.
Se un utente re-pinna un vostro prodotto è buona norma lasciare un commento e ringraziare.
Iscriversi a un servizio di social networking è facile e usarne le funzioni principali intuitivo per la maggior parte degli utenti. Non tutti però dedicano l'attenzione necessaria alle impostazioni del servizio e alla ricadute che queste generano in fatto di privacy.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
Ora con Internet tutti possono dire la loro opinione, anonima ed indesiderata.
La nuova interdipendenza creata dall'elettronica ricrea il mondo ad immagine di un villaggio globale.
Internet è il 'soapbox' del nuovo Millennio, la cassetta del sapone sulla quale chiunque può salire e predicare il proprio vangelo dall'angolo di uno Hyde Park globale.
Un corretto utilizzo dei media sociali non si improvvisa, ma richiede apertura al nuovo e tempo dedicato a vivere la Rete al fine di assorbirne le logiche di relazione e le grammatiche dei nuovi strumenti; insomma per comunicare in Rete bisogna farsi Rete.
Twitter è un servizio semplice usato da persone intelligenti. Facebook è un servizio intelligente usato da persone semplici.
Gli effetti politici delle iniziative in rete sono ancora fortemente dipendenti dal modo in cui esse si concretizzano nel mondo reale.