Spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.
Se uno l'aggressività non ce l'ha di suo è inutile che se la mette addosso, perché si vede ancora meglio com'è fatto veramente.
Non c'è gradualità nell'accadere delle cose. Le cose, come quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano.
Un uomo davvero imbranato è patetico. Uno che vuole fare il sicuro, ma poi ti accorgi che è un imbranato, ti fa succedere qualcosa.
La musica è una trappola, un espediente per raccontarti le cose come stanno. Ed è così rassicurante all'orecchio, così comoda da indossare, che le parole arrivano in ritardo, quasi dovessi fare uno sforzo per sentirle.
A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni.
Le nostre emozioni stanno nelle nostre parole come uccelli impagliati.
L'unico modo per esprimere emozioni nella forma d'arte è per mezzo di un correlativo oggettivo, in altre parole, una serie di oggetti, una situazione, che potrebbero essere la formula di quella particolare emozione.
Quando sfondi le pareti dell'emozione la vita diventa una palla di natale.
Il segreto della vita è non avere mai un'emozione che sia sconveniente.
La libera espressione di un'emozione per mezzo di segni esteriori, la rende più intensa.
Se due persone che erano estranee lasciano improvvisamente cadere la parete che le divideva, e si sentono vicine, unite, questo attimo di unione è una delle emozioni più eccitanti della vita.
Ho fatto tante cose nella mia vita e voglio vivere solo il tempo che basta a emozionarmi ancora.
Quando ascoltiamo Bach o Mozart o Beethoven sentiamo che le emozioni e sentimenti suscitati in noi dalla musica ci appartengono: ma senza Beethoven, Mozart o Bach non avremmo mai saputo che ci appartenevano.