La danza è una poesia.
Che sciocca occupazione quella d'impedirci di provare un piacere o farci arrossire di quello che abbiamo provato! È l'occupazione del critico.
Le lacrime del vero attore discendono dal cervello, quelle dell'uomo sensibile salgono dal cuore.
Se la ragione ci è stata donata dal Cielo, proprio come la fede, allora il Cielo ci ha offerto due doni incompatibili e contraddittorî.
Esiste solo una passione, la passione per la felicità.
Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene.
Con le vesti ondeggianti e iridescenti, anche quando cammina si direbbe che danzi.
Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei.
Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
La danza, secondo un autorevole marcheur è un movimento ritmico degno di miglior causa.
La danza comincia ove la parola si arresta.
La danza è un tentativo molto rozzo di penetrare nel ritmo della vita.
La danza è scoperta, scoperta, scoperta.
Il bambino canta ancora prima di parlare, balla ancora prima di camminare. La musica è nei nostri cuori sin dall'inizio.
La danza è un atto di fede e un atto di amore. Si tratta di una preghiera individuale o di gruppo, profana o sacra.