L'umorismo, irriducibile espressione dell'etica.
C'è qualcosa di peggio dell'imprevisto... le certezze!
Un diretto destro ha scagliato nel suo ex letto il nostro ex paziente. Gli mancava la traumatologia.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
Il peggio, nel peggio, è l'attesa del peggio.
Se oggi l'uomo non mangia più l'uomo, è unicamente perché la cucina ha fatto dei progressi!
L'umorismo è uno dei compagni di strada dell'intelligenza.
Il senso dell'umorismo, cioè la capacità di scorgere il lato comico anche di una situazione pericolosa o spiacevole, è una qualità del più alto valore per poter bene attraversare la vita.
L'umorismo non è una disposizione dell'animo, ma una visione del mondo.
L'umorismo non è rassegnato ma ribelle, rappresenta il trionfo non solo dell'Io, ma anche del principio del piacere, che qui sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali.
L'umorismo è la gentilezza della disperazione.
L'umorista è un uomo di ottimo malumore.
In un libro d'umorismo il protagonista è sempre l'autore, non lo si può perdere mai di veduta, e ne fa il principale interesse.
Mentre il comico è la percezione dell'opposto, l'umorismo ne è il sentimento.
Chi ha il senso dell'humour ha diritto al trenta per cento di sconto sull'età.
L'umorismo ride di. Bisogna ridere contro. L'umorismo è il modo di ridere della borghesia e con la borghesia morirà.