La città è il cibo preferito dei cani.
Gli stronzi rinsaviscono giusto il tempo che dura la paura.
Se incontri un essere umano nella folla, seguilo... seguilo.
Tornando a casa progettate un bel giallo con tanti omicidi: vi farà bene alla salute.
Non ha solo occhi che vedono, ha occhi che fanno vedere.
L'umorismo, irriducibile espressione dell'etica.
Le città parlano a chi sa interpretare le tracce residue del passato.
Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi.
Una città è come un animale. Possiede un sistema nervoso, una testa, delle spalle e dei piedi. Ogni città differisce da tutte le altre: non ce ne sono due uguali.
Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.
Non si può conoscere con l'esperienza una grande città: la sua vita è troppo complessa perché un qualsiasi individuo possa parteciparvi.
Le città portano le stigmate del passare del tempo, occasionalmente le promesse delle epoche future.
Le città al pari delle foreste, hanno antri in cui si nasconde tutto ciò che esse hanno di più cattivo e di più terribile. Solo che, nella città, ciò che si nasconde così è feroce, immondo e misero, cioè brutto; nelle foreste, ciò che si nasconde è feroce, selvaggio e grande, cioè bello.
Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo. T'investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, tir, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra.
Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.