I nostri sentimenti per le persone influenzano le nostre papille gustative?
Gli stronzi rinsaviscono giusto il tempo che dura la paura.
La pazienza del consolatore deriva dal fatto che anche lui ha le sue rogne.
Si torna naturalmente al trucido feuilleton del Grande Magazzino dove finzione e realtà copulano allegramente.
La vita non è un romanzo, lo so... lo so. Ma solo lo spirito del romanzo può renderla vivibile.
Il problema con la vita è che, anche quando non cambia mai, cambia continuamente.
Cos'è, in fondo, il cattivo gusto? È invariabilmente il gusto dell'epoca che ci ha preceduto.
Perché il gusto, il più rozzo dei sensi, è dispensato dalle regole etiche che governano gli altri sensi?
Ma nel futuro trame di passato si uniscono a brandelli di presente, ti esalta l'acqua e al gusto del salato brucia la mente e ad ogni viaggio reinventarsi un mito a ogni incontro ridisegnare il mondo e perdersi nel gusto del proibito sempre più in fondo.
Il buon gusto è meglio del cattivo gusto, ma il cattivo gusto è meglio di nessun gusto.
Il gusto, per tutti, è il diritto a trasformare in piacere il proprio sostentamento quotidiano.
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.
Il gusto non è semplicemente una parte e un indice della moralità: è la sola moralità.
Egocentrico: una persona di cattivo gusto che si interessa più a sé stessa che a me.
Sembra esserci quasi un desiderio generale di denigrare la capacità, di sottovalutare il lavoro e di sminuire le prestazioni di coloro che hanno solo il genio, l'arguzia e il gusto di consigliarlo.
Da giovane ho imparato a suonare il pianoforte e a pensare al gusto come a un'architettura. Che cosa ho appreso alla fine? Che la semplicità è difficile.