Quando perdi, non perdere la lezione.
Talvolta si crea una potente impressione dicendo qualcosa e talvolta si crea un impressione altrettanto significativa tacendo.
La disciplina mentale non richiede alcuna credenza o fede, ma soltanto la presa di coscienza che lo sviluppo di una mente più calma e limpida è un obiettivo nobile.
Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
In tutte le creature vi è il seme della perfezione. È tuttavia necessaria la compassione per rendere fecondo quel seme intrinseco al nostro cuore e alla nostra mente.
Non cedere. Se sei pessimista fin dall'inizio, non ce la farai di certo. Se sei fiducioso e ottimista, in qualche misura il successo ti arriderà. Non è importante vincere la medaglia d'oro, ma fare del proprio meglio.
Nessun uomo può perdere ciò che non ha mai avuto.
Una perdita che non si conosce è una perdita totale.
Non importa se si perde la partita, ma conta come la si perde e in che modo mutiamo noi a causa di questa sconfitta, e poi conta quel che ne ricaviamo, qualcosa che prima non avevamo e che potremo applicare ad altre partite. Perdere è in questo caso vincere.
Talvolta, durante una discussione o un litigio, occorre saper perdere subito per farlo con eleganza. Così nel sumo, se per vincere a tutti i costi si ricorre all'imbroglio, si è peggio che perdenti, si è al tempo stesso sconfitti e indegni.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
La perdita di cui non ci si avvede non è una perdita.
Talvolta il miglior guadagno è nel perdere.
Nessuno resta quello che è quando gli portano via tutto.
Perdere se stessi. Una volta che si sia trovato se stesso, bisogna essere capace di tempo in tempo di perdersi e poi di ritrovarsi: presupposto che si sia un pensatore. A questo è infatti dannoso essere legato sempre a una stessa cosa.