Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria.— Confucio
Sapere ciò che è giusto e non farlo è la peggiore vigliaccheria.
Il maestro disse: Il prodigo è arrogante e l'avaro è meschino. È preferibile la meschinità all'arroganza.
L'uomo superiore è contento e sereno, l'uomo da poco è sempre inquieto e pieno d'affanno.
È nel momento più freddo dell'anno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia.
Un fuoco a lungo celato diventa un incendio difficile a estinguere: un fuoco di cui appare la vampa, agevolmente si spegne. Più ruscelli uniti formano un fiume; più fili insiemi congiunti formano una corda, essa non si può romper che a stento.
Per una parola un uomo viene spesso giudicato saggio, e per una parola viene spesso giudicato stupido. Dunque dobbiamo stare molto attenti a quello che diciamo.
Gettarsi in mezzo ai nemici può essere il segno distintivo della viltà.
Gli individui, come le nazioni, hanno virtù diverse e identici difetti. Nostro patrimonio comune è la viltà.
Dichiarare la propria viltà può essere un atto di coraggio.
Il tempo non ci rende più saggi, solo più vigliacchi.
Ti ho già detto che il peggiore dei difetti è la viltà.
Il buon Dio non rende liberi i popoli vili.
Esiste uomo tanto codardo da non preferire cadere almeno una volta piuttosto che vacillare in eterno.
Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall'altro non li conoschi per vili.
Nella debolezza fisica risiede quasi sempre la causa della vigliaccheria personale.
È una bestia che sta sempre in agguato, la viltà. Ci morde tutti, ogni giorno, e son pochi coloro che non si lasciano sbranare da lei.