La più grande ispirazione nasce spesso dalla disperazione.
La disperazione è il dolore dei deboli.
Roma è cambiata tanto. È sempre più cattiva, è sempre più aggressiva. Le persone sono disperate. La città è imbruttita, degradata.
Ma: la terribile parola della disperazione.
La nostra politica non è diretta contro alcun paese o dottrina, bensì contro la fame, la miseria, la disperazione o il caos.
Essere compiaciuti dei propri limiti è una condizione disperata.
Solo quando vedi la luce, dopo che sei stata a lungo al buio, ti ricordi del colore delle cose.
Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere.
Il successo è la buona fortuna che proviene dall'aspirazione, dalla disperazione, dalla traspirazione e dall'ispirazione.
È disperante frequentare persone per cui si prova disprezzo: essere obbligati, per pura cortesia, ad ammirare cose la cui insignificanza fa compassione.
Sapere in quale parte del corpo portare l'attenzione e come respirare, annulla all'istante l'effetto della disperazione.