Per governare bisogna saper conoscere gli uomini.
Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed è riconoscente.
Ognuno, se guarda entro se stesso, sa bene quali sono stati i limiti delle sue scelte e del suo agire, ma anche quali possibilità erano nelle sue mani e ha perso per sua responsabilità.
I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.
La vita può essere compresa solo guardando indietro, anche se dev'essere vissuta guardando avanti.
Non ci si può sottrarre alla responsabilità di scegliere dei valori universali e di comportarsi di conseguenza.
La miglior forma di governo è una benevola tirannia temperata da un'occasionale assassinio.
Qual è il miglior governo? Quello che ci insegna a governarci da soli.
Gli intellettuali sono i 'commessi' del gruppo dominante per l'esercizio delle funzioni subalterne dell'egemonia sociale e del governo politico.
A chi consideri le faccende umane con occhio filosofico, nulla appare più sorprendente di come i molti siano governati dai pochi.
La mano invisibile del mercato si muove sempre più velocemente e meglio che la pesante mano del governo.
Dimostra di essere solidissimo quel governo in cui tutti obbediscono con grande soddisfazione personale.
La musica rappresenta sempre un commento alla società, e per certo le atrocità sul palco sono piuttosto all'acqua di rose se paragonate a quelle perpetrate in nostro nome dal governo.
Il governo della gente, dalla gente, per la gente, non dovrà sparire dalla terra.
Il Congresso, dopo anni di stallo, è finalmente riuscito ad aprire la via a discussioni informali che potrebbero portare a possibili colloqui formali che potrebbero potenzialmente produrre un qualche tipo di tentativo di accordo...
Il tipo di persona che vuole che il governo adotti e faccia rispettare le sue idee è sempre il tipo di uomo le cui idee sono idiote.